Gragnano Trebbiense
stato-58-1-01.jpg
Inserito in una zona che fu del monastero piacentino di San Savino, Gragnano è un centro dell’alta pianura, posto fra il Trebbia e il Tidone. Feudo nel XII secolo dei Malaspina fu poi degli Scotti e dei Piccinino. Il suo castello è al centro di suggestivi racconti legati a fatti di stregoneria: forse il più noto è quello che vede coinvolto il duca Ranuccio I Farnese, signore di Parma e Piacenza, e una giovane ragazza che viveva alla corte di Parma. La leggenda vuole che la giovane, per non essere stata scelta come moglie e nemmeno ricompensata della dote di 10.000 scudi come era solito fare il duca Ranuccio I Farnese con le sue amanti, si vendicò di lui ricorrendo alle arti di donne esperte in stregoneria. Per questo ci fu un processo e le donne coinvolte furono rinchiuse nelle segrete del castello. Da qui nacque la leggenda secondo la quale dai sotterranei, ora murati, si sentivano provenire in tempi passati ma non lontani, lamenti e rumori strani. La Chiesa parrocchiale costruita sulle rovine dell’antica San Michele tra il XVII e il XVIII secolo, conserva alcune opere pittoriche si alto interesse artistico. Una pala d’altare di fine Seicento, attribuita a Robert De Longe, raffigura San Michele; gli affreschi del 1938 sono di Cesare Sacchi e rappresentano la lotta tra San Michele e gli angeli ribelli e l’Annunciazione; inoltre è presente un dipinto di Trento Longaretti dedicato al santo. Oggi Gragnano Trebbiense ha un’economia prevalentemente agricola con la coltura di pomodori, barbabietole e mais. Le sue frazioni sono Campremoldo Sopra, Campremoldo Sotto, Casaliggio e Gragnanino, località a pochi chilometri dal Santuario della Madonna del Pilastro costruito nel 1300 legato al culto di un’immagine mariana ritenuta miracolosa. Sul pilastro centrale, dove si dice apparve la Madonna, fu affrescata una Vergine con Bambino, e intorno ad esso si eresse un piccolo tempio ampliato nel XVII secolo e affrescato nel settecento da artisti forse lombardi. Una cappella è infine dedicata alle vittime della strada.



condividi questa pagina
News Infonet
Cerca nel sito

  • Tortelli con gli spinaci o turtéi
    detti anche tortelli con la coda
    è il più noto piatto di magro piacentino, un primo che non può mancare nei menù delle specialità piacentine, da provare anche con la variante del sugo ai funghi...
    Pubblicata il 08/10/2012
  • Sprelle o Ciàciar
    chiacchere in dialetto piacentino
    forma dialettale del termine "chiacchere", le sprelle sono un dolce tipico piacentino del periodo del carnevale
    Pubblicata il 08/10/2012
  • Pulêinta cônsa
    servita con con polpa di manzo tritata
    la polenta concia (o condita) è una seconda portata che può fare anche da piatto unico, tipica specialità piacentina della stagione fredda...
    Pubblicata il 08/10/2012
  • Pisarèi e fasò
    il più rinomato tra i piatti tipici piacentini
    è la specialità piacentina per eccellenza a base di gnocchetti e fagioli, con sugo di pomodoro e pancetta...
    Pubblicata il 08/10/2012
  • Lumache
    un piatto piacentino della tradizione più contadina
    piatto molto gustoso e sostanzioso che richiede una preparazione particolarmente attenta...
    Pubblicata il 08/10/2012

Privacy Policy
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.
Maggiori informazioniOK