Il territorio comunale di Morfasso si divide in due vallate: quella ampia dell’Arda e quella del Chero, entrambe ricche di acqua, boschi di querce, faggi, pini e castagni, ma anche di funghi, sentieri e storia.
Qui l’assetto dei monti prende la forma di un anfiteatro: il Carameto (1.319 mt), il Passo del Pellizzone (1.105 mt.), il Cravola, il Lama (1.345 mt.) con un vasto altopiano di praterie, il Menegosa (1350 mt.) con il suo aspetto dolomitico, la Morfassina ed il Santa Franca, che prese il nome dalla figlia dei conti Vidalda, ritiratasi qui nel 1215 per sfuggire le ire e le contese tra le fazioni della città: su questo monte sorge il Saccello venerato dai fedeli, elemento di bellezza e di preghiera ove, due volte all’anno durante i mesi estivi, si radunano migliaia di persone.
La zona di Morfasso racconta secoli di vita contadina, conservandone numerose tracce, come le case di sasso. In anni recenti ricercatori ed archeologi hanno trovato testimonianze della presenza di cave di diaspro ai piedi del monte Lama, risalenti al paleolitico.
Qui si insediarono i liguri, i romani e i longobardi. L’Abbazia di Tolla, nella frazione di Monastero, giocò un ruolo strategico importante dal VII al XI sec.: fu un luogo di riferimento politico ed economico, anche perchè la vallata era percorsa da un tratto della via Francigena che da Fiorenzuola raggiungeva Castell’Arquato, tantè che, poco distante dalla chiesetta di Santa Maria e dalla fontana benedetta, c’era un ostello per i pellegrini. Sulla val Chero domina invece il monte Moria (1.070 mt.), con un vasto altopiano noto come Parco Provinciale, anch’esso ricco di boschi e di bellissimi castagneti.
Tutta la zona di Morfasso offre abitati ideali per la villeggiatura estiva, per passeggiate e giri in mountain bike.
Il capoluogo è raccolto intorno al bel campanile seicentesco e alla bellissima chiesa.
Nel borgo San Michele (Val Chero) funziona un campeggio, mentre dalla frazione Monastero si gode di una splendida vista panoramica. Rusteghini e Rocchetta hanno antiche case e viottoli, mentre la Rocca dei Casali è un aspro sperone roccioso a picco sull’Arda di 872 mt, usato come palestra dagli scalatori.
Questo territorio ha risentito del fenomeno dell’emigrazione: non mancano rappresentanze della comunità morfassina in Francia (provenienti da Rusteghini e Teruzzi), negli Stati Uniti (provenienti da San Michele), a Londra (provenienti da Monastero). Quest’angolo dell’Alta Val d'Arda può quindi a ragione essere considerato un serbatoio di cittadini d’Europa.
|